Crisi religiosa: la Riforma cattolica e la Riforma protestante

  • Quando: dalla fine del ‘400
  • Dove: Europa
  • Chi: Chiesa cattolica, Erasmo da Rotterdam, Martin Lutero
  • Eventi chiave: Riforma cattolica, Riforma protestante

Alla fine del XV secolo, la Chiesa si trovava in una grave crisi dovuta soprattutto agli abusi ecllesiastici cioè i comportamenti immorali che avevano gli esponenti del clero. Molti fedeli consideravano il clero un’associazione rapace poiché si preoccupava solo dei propri interessi economici e così inizia un lungo processo di riforma.

La Riforma cattolica: Erasmo da Rotterdam

Fin dalla fine del Quattrocento, in tutta la Chiesa iniziarono ad esserci iniziative per riformarla e per ricondurre il clero ai suoi doveri verso i fedeli. Parte così la Riforma cattolica, cioè un moto di riforma interno alla Chiesa.

La corrente più importante di questa riforma è l’Umanesimo cristiano che fu rappresentato da Erasmo da Rotterdam. Nato nel 1466 egli divenne sacerdote nel 1492. Compose l’opera “Elogio della Pazzia” in cui denuncia il malcostume non solo dell’ambiente ecclesiastico ma anche di quelli universitari.

Egli afferma che i più pazzi sono i:

  • teologi: che interpretano a loro modo i misteri della fede
  • monaci: che essendo ignoranti recitano i salmi senza capirli
  • papi: che pensano solo ad accumulare ricchezze

Erasmo da Rotterdam parla poi di religiosità autentica: quella di chi è capace di trovare la forza di “lasciarsi rapire verso lo spirituale”, la follia di chi comprende che “tutto è vanità” e trova i veri valori nelle Sacre Scritture.

Il suo scopo fu quello di riscrivere il Vangelo eliminando gli errori di trascrizione e le false interpretazioni ma venne molto criticato dai cattolici. Nel frattempo Lutero aveva reso pubbliche le tesi e nonostante all’inizio Erasmo non si pronunciò ne a favore ne contrario alle idee di Lutero, nel 1524 fu costretto a pubblicare il De Libero Arbitrio, opera in cui contenstava le concezioni di Lutero.

La Riforma protestante: Martin Lutero

La Riforma protestante ha inizio nei primi decenni del Cinquecento. Le cause furono diverse:

  • tasse e rendite: i contadini che vivevano in povertà erano stanchi di dover vivere in miseria e vedere come invece la corte del Papa viveva in ricchezza grazie alle tasse che loro pagavano
  • affermazione dello Stato: in alcune aree si affermò il potere laico su quello della Chiesa mentre in alcuni paesi, i sovrani abbatterono la Chiesa per dare vita a Chiese nazionali da loro controllate
  • corruzione del clero: i preti erano per lo più ignoranti e a volte convivevano anche con le donne nonostante gli fosse vietato
  • confusione teologica: i teologi parlavano di dottrine diverse tra loro scatenando la confusione nei cristiani

La causa che scatenò più di tutte la Riforma protestante fu però lo scandalo delle indulgenze. Indulgenza = diminuzione della pena che l’anima deve subire in proporzione ai peccati. Per ottenere questo sconto della pena i fedeli dovevano pagare la Chiesa. Nel 1517 il papa Leone X raccoglie elemosine in cambio di indulgenze per avere il denaro sufficiente per costruire la cupola di San Pietro a Roma. Per salvare l’anima bisognava innanzitutto pregare e pentirsi dei peccati, ma questi pagamenti a un certo punto divennero più importanti del resto.

SCANDALO DELLE INDULGENZE: la Chiesa prometteva la diminuzione della pena in purgatorio o addirittura la salvezza, in cambio di denaro.

Le 95 Tesi di Lutero

Il 31 ottobre 1517 il monaco tedesco Martin Lutero denunciò lo scandalo delle indulgenze affiggendo le “95 Tesi” sulla porta della chiesa della sua città.

La popolazione era stanca di assistere al saccheggio delle proprie risorse a favore della Chiesa. Lutero non negava il valore delle indulgenze ma contestava nella tesi 86 diceva: “Perché il papa, che ha tantissime ricchezze, non costruisce la basilica di San Pietro con i propri soldi invece che con quelli dei poveri fedeli?”

Molti erano d’accordo con lui: i principi, la piccola nobiltà, le masse contadine e gli intellettuali. All’inizio la Chiesa non intervenne ma la polemica diventò sempre più forte così nel 1520 papa Leone X emanò la bolla Exsurge Domine: diede a Lutero 60 giorni per ritrattare, altrimenti lo scomunicava. Lutero non si piegò alla minaccia e bruciò la bolla papale. Iniziò così la riforma protestante.

Tre principi da riformare

Secondo Lutero la Chiesa aveva tradito il Vangelo e quindi il cristianesimo andava riformato sulla base di tre principi:

  • LIBERO ESAME: i cristiani dovevano avere il diritto e il dovere di esaminare liberamente la Bibbia ed interpretarla senza l’insegnamento della Chiesa;
  • GIUSTIFICAZIONE PER SOLA FEDE: per Lutero l’uomo non è libero. A causa del peccato originale è macchiato dal male e solo la fede lo può salvare dall’inferno, non le opere buone;
  • SACERDOZIO UNIVERSALE: tutti i credenti sono sacerdoti di se stessi. Per diventare sacerdoti non serve il sacramento dell’ordine ma basta essere scelti dalla comunità come pastori. Il pastore può sposarsi e tutti i credenti possono leggere e interpretare le Sacre Scritture. Gli unici due sacramenti che Lutero accetta sono il battesimo e l’eucarestia.

La dottrina dei due regni

Per contenere le agitazioni sociali che si stavano scatenando intorno alla Riforma, Lutero enunciò la dottrina dei due regni, secondo la quale il cristiano:

  • interiormente riconosce solo la legge evangelica (regno della Chiesa)
  • esteriormente deve obbedire all’autorità politica (regno dello Stato)

La Riforma di Calvino

Jean Cauvin (italianizzato in Giovanni Calvino) aveva idee simili a quelle di Lutero eppure egli credeva che:

  • soltanto coloro che erano stati scelti da Dio, gli eletti, potevano salvarsi: Dio offre ad alcuni la salvezza e ad altri no quindi decide il destino di ognuno con un atto irrevocabile;
  • ogni fedele deve ricercare i segni attraverso cui si manifesta l’elezione nella propria coscienza e nell’esistenza quotidiana, attraverso la pubblica professione di fede. Anche i risultati che si ottengono sul lavoro sono un segno del benvolere di Dio (predestinazione);
  • lo Stato doveva adeguarsi alle disposizioni della Chiesa: il cristiano non può obbedire a una legge in contrasto con quella divina.

QUINDI…

  • fine ‘400: parte la Riforma cattolica, un moto di riforma interno alla Chiesa
  • Umanesimo cristiano rappresentato da Erasmo da Rotterdam: denuncia il malcostume degli ambienti ecclesiastici, parla di religiosità autentica e vuole riscrivere il Vangelo eliminando i vecchi errori
  • Riforma protestante parte nei primi decenni del ‘500 per diverse cause: tasse e rendite, affermazione dello Stato, corruzione del clero e confusione teologica ma soprattutto per lo scandalo delle indulgenze = la Chiesa prometteva la diminuzione della pena in purgatorio o la salvezza, in cambio di denaro
  • nel 1517 Martin Lutero pubblica le “95 Tesi” venendo appoggiato da principi, piccola nobiltà e popolo; papa Leone X lo scomunica
  • secondo Lutero il cristianesimo andava riformato su 3 principi: libero esame, giustificazione per sola fede e sacerdozio universale; secondo la dottrina dei due regni c’erano il regno della Chiesa e il regno dello Stato
  • secondo Calvino: solo gli eletti potevano salvarsi; il successo nel lavoro è segno della predestinazione; lo Stato deve adeguarsi alla Chiesa