La Francia dopo la Rivoluzione: la Costituzione del 1791

  • Quando: 1791
  • Dove: Francia
  • Chi: moderati, democratici e nuovi club politici
  • Eventi chiave: fuga del re Luigi XVI, nascita di nuovi club politici, approvazione della Costituzione del 1791, nascita dell’Assemblea Legislativa

Dopo la rivoluzione francese del 1789, la situazione nel paese era molto tesa. Le opinioni erano contrastanti: c’era chi voleva mantenere la monarchia e chi invece sosteneva la repubblica. Una svolta decisiva si ebbe nel 1791, con l’approvazione della Costituzione.

La fuga del re

Subito dopo la presa della Bastiglia, i nobili che non accettavano il nuovo corso politico, scapparono all’estero. Tra questi anche lo stesso re Luigi XVI cercò di abbandonare la Francia. Il 20 giugno 1791, si travestì da servo, con documenti falsi, su una carrozza comune e tentò la fuga. Ma venne riconosciuto a Varennes, sul confine tra Francia e Belgio e fu ricondotto subito a Parigi.

Per coloro che a Parigi volevano mantenere la monarchia, ovvero i moderati, si aprì una crisi: come ci si poteva fidare di un re che aveva provato a scappare? Così si aggravò ancora di più all’interno dell’Assemblea Costituente il distacco tra moderati e democratici, che ormai spingevano verso la repubblica.

  • Moderati = volevano mantenere la monarchia
  • Democratici = volevano maggiori trasformazioni e quindi la repubblica

I club politici

Fin dallo scoppio della rivoluzione nel 1789, i rivoluzionari si erano organizzati in diversi club politici. Gli esponenti di questi club (simili ai nostri partiti) si incontravano per confrontare le loro idee. I club erano:

  • GIACOBINI: era il club più importante ed era guidato da Maximilien de Robespierre. Essi appartenevano alla media e piccola borghesia. Inizialmente erano per la monarchia costituzionale ma poi presero posizioni repubblicane
  • FOGLIANTI: guidati da Mirabeau e La Fayette, volevano la monarchia costituzionale
  • CORDIGLIERI: era il club più radicale, guidato da Danton, Hébert e Marat. Volevano la repubblica ma anche aumenti salariali e garanzie per gli operai.

Le riunioni dei club politici erano pubbliche e spesso avvenivano nelle chiese. Con queste riunioni la popolazione francese poteva ascoltare i dibattiti dell’Assemblea Costituente e fare proposte.

La Costituzione del 1791

Nel 1791 venne approvata la Costituzione: con essa venne deciso che tipo di stato doveva essere la Francia, a chi spettavano i poteri ora divisi e chi poteva votare.

Il nuovo stato

La questione sulla quale si concentrarono di più fu: come doveva essere il nuovo Stato?

  • i moderati volevano un sistema monarchico con due Camere: una Alta con membri eletti dal re e una Bassa eletta dai cittadini. Inoltre volevano dare al sovrano il diritto di veto sulle decisioni del Parlamento;
  • i radicali rifiutarono questa proposta perché troppo lontana dagli obiettivi democratici.

Alla fine fu trovato un compromesso: con la Costituzione del 1791 non fu accettata la Camera Alta ma si accolse il diritto di veto del re. La Francia diviene una monarchia costituzionale. 

La separazione dei poteri

I poteri vennero separati, come dicevano le teorie di Locke e Montesquieu:

  • potere legislativo: al Parlamento (Assemblea Legislativa)
  • potere esecutivo: al re, che nominava i ministri
  • potere giudiziario: alla magistratura

Il diritto di voto

Poi si parlò della questione del diritto di voto: venne respinto il suffraggio universale ma venne scelto un criterio censitario, ovvero per poter votare bisognava avere un reddito minimo. La società fu così divisa in tre parti:

  • cittadini passivi: esclusi dal voto perché non avevano ricchezze
  • cittadini attivi: potevano votare ma non essere eletti
  • cittadini eleggibili: potevano essere eletti poiché avevano una proprietà terriera.

Con questa divisione venivano cancellati i vecchi ordini ma non fu comunque stabilita l’uguaglianza politica di cui parlava la Dichiarazione dei diritti.

Nasce l’Assemblea Legislativa

Un’altra decisione importante da prendere riguardava la guerra: chi doveva avere l’autorità per dichiarare guerra? I moderati optavano per il re mentre i radicali volevano che fosse l’Assemblea. L’idea dei radicali prevalse e così l‘Assemblea ottenne il compito di deliberare sulla guerra e sulla pace.

Inoltre con la Costituzione si decise di sostituire i vecchi intendenti corrotti che erano a capo dei vari dipartimenti e dei comuni con consigli e sindaci eletti dal popolo.

Dopo l’approvazione della Costituzione, l’Assemblea Costituente si sciolse e lasciò spazio a un nuovo organismo: l’Assemblea Legislativa.

francia costituzione 1791

Quindi…

  • dopo la rivoluzione, i nobili e il re Luigi XVI cercano di abbandonare la Francia
  • si aggrava distacco tra moderati (vogliono mantenere la monarchia) e democratici (vogliono la repubblica)
  • nascono club politici: giacobini (sono per la repubblica); foglianti (sono per la monarchia costituzionale) e cordiglieri (vogliono la repubblica, aumenti di salario e garanzie)
  • Viene adottata la Costituzione del 1791. Con essa la Francia diventa una monarchia costituzionale, il suffraggio è censitario e i poteri sono separati: esecutivo (re), legislativo (Parlamento), giudiziario (magistratura). Gli intendenti corrotti a capo di dipartimenti e comuni vengono sostituiti da consigli e sindaci eletti dal popolo
  • Assemblea ottenne il compito di deliberare sulla guerra e sulla pace e diventa Assemblea Legislativa