Grandi civiltà antiche: l’Impero bizantino

  • Quando: Medioevo (dal 395 al 1453)
  • Dove: Europa orientale, Asia Minore
  • Chi: imperatori Giustiniano, Costantino VII e Basilio
  • Eventi chiave: Giustiniano voleva portare l’Impero a com’era prima delle invasioni barbariche (renovatio imperii); emette il Corpus iuris civilis; compie la riconquista del mediterraneo; crisi economica e demografica; crollo definitivo nel 1453

Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, l’Impero Romano d’Oriente (o Impero Bizantino) era lo Stato più potente della sua epoca.

La struttura dello Stato

La sua capitale, Bisanzio, era una grande potenza mondiale ma ciò che lo rendeva veramente forte era la struttura dello Stato: aveva una burocrazia efficiente, formata da persone colte e qualificate. Ai vertici c’era l’imperatore, considerato una figura sacra. Egli rappresentava il vicario di Dio in terra e la Chiesa dipendeva da lui.

L’economia dell’Impero

L’Impero aveva un’economia molto solida dovuta in gran parte all’agricoltura: c’era un’equa distribuzione della terra, percui la ricchezza era generalizzata. Il commercio era una grande fonte di guadagno per l’impero ed era concentrato nelle grandi città come Costantinopoli, Alessandria e Antiochia. Nelle campagne c’erano numerosi villaggi mentre sulle coste attivissimi porti. In questi centri c’era una ricca attività industriale, artigianale e mercantile: l’Impero d’Oriente importava una grande quantità di beni di lusso provenienti da Cina, Russia, Mar Baltico, Germania e Spagna. Esportava invece le sue famose stoffe con ricami in oro e i celebri gioielli.

L’imperatore Giustiniano e la renovatio imperii

Ritratto dell’imperatore Giustiniano

Giustiniano divenne imperatore nel 527. Il suo progetto fu quello della renovatio imperii = la restaurazione dell’impero romano-cristiano nelle sue basi istituzionali, territoriali e religiose. Il suo obiettivo era riportare l’impero a com’era prima delle invasioni barbariche. I punti fondamentali di questo progetto erano:

  • rafforzare l’amministrazione, applicando le stesse leggi in tutto il territorio;
  • difendere l’unità della fede cristiana;
  • riconquistare i territori dei regni romano-barbarici.

Giustiniano si fece aiutare da molti fedeli collaboratori ma soprattutto dalla bellissima moglie Teodora: una donna determinata che contribuì in modo decisivo a guidare l’Impero.

Il Corpus iuris civilis

Giustiniano emanò il Corpus iuris civilis nel 534 ovvero il Corpo del diritto civile = un insieme di norme e sentenze per fornire un sistema di leggi chiaro e valido per tutto il territorio dell’impero. Il Corpus era diviso in quattro parti: il Codex, i Digesta, le Institutiones, le Novellae. Quest’ultime contenevano le leggi promulgate dallo stesso Giustiniano a partire dal 534.

La riconquista dei territori d’Occidente

Giustiniano doveva far fronte all’impero persiano che minacciava i suoi confini orientali. Stipulò con il re persiano Cosroe I una “pace eterna” nel 532. Ma la pace non fu poi così eterna: solo 10 anni dopo Bisanzio si impegnò a pagare un alto tributo annuale per mantenere la tregua con l’Impero Persiano.

Ma le conquiste di Giustiniano erano rivolte all’Occidente: non voleva nelle sue mani l’intero Occidente ma solo unificare il Mediterraneo. In questo periodo si iniziò a parlare di “impero universale“: un potere a cui tutti i popoli si dovevano sottomettere.

L’impero bizantino contro i Vandali (533-534)

Nel 533 iniziò la riconquista dell’Occidente contro il regno dei Vandali, che al tempo aveva numerosi problemi: l’economia era in completa decadenza e la potenza marittima di un tempo era scomparsa. Con un rapido successo, il generale bizantino Belisario si impadronì di tutto il regno nel giro di pochi mesi.

La guerra contro i Goti (535-553)

  • ANTEFATTI: A guidare il regno dei Goti c’era Amalasunta, figlia di Teodorico. La regina cercò di instaurare la pace tra Romani e Goti, ma era ostacolata dalla stessa nobiltà del suo regno. Il partito antibizantino guidato dal marito (e cugino) di Amalasunta, Teodato, la fece così imprigionare ed uccidere. Giustiniano protestò per l’assissinio della regina, sua alleata e usò questo pretesto per avviare la conquista dell’Italia.
  • LA CONQUISTA: il corpo di spedizione dell’Impero, guidato dal generale Belisario, risalì subito la penisola conquistando Napoli e Roma. I Goti si trovavano in una grave situazione: uccisero Teodato, che si rivelò incapace ed elessero un nuovo re, Vitige. Sotto il suo comando però anche Ravenna fu presa dai bizantini. Vitige fu catturato e i Goti passarono il comando a Totila (detto l’Immortale).
  • LA RICONQUISTA DEI GOTI: il nuovo re era un abile condottiero ed iniziò a riconquistare l’Italia meridionale, mettendo in difficoltà i bizantini. Aveva capito che la vittoria dipendeva dall’aiuto della popolazione locale: guadagnò così il consenso dei più poveri indebolendo coloro che erano invece a favore dei bizantini.
  • FINE DELLA GUERRA: Giustiniano passò così il comando dell’esercito ad un altro generale, Narsete che sconfisse defiinitivamente i Goti nella battaglia di Gauldo Tadino, in cui morì lo stesso re Totila. Poi sconfisse e uccise anche l’ultimo re ostrogoto Tela. Così l‘Italia passò nelle mani dei bizantini: nel 554, con la Prammatica Sanzione, l’Italia divenne ufficialmente una provincia dell’Impero d’Oriente.

Le difficoltà dell’ultimo periodo

L’ultima campagna militare di Giustiniano fu quella contro i Visigoti: i bizantini occuparono la costa dell’odierna Spagna ma non riuscirono ad andare oltre. La vittoria di Giustiniano era infatti molto debole poiché:

  • c’era una pesante crisi economica. La guerra costa e le spese militari avevano messo in ginocchio le finanze dello Stato;
  • la popolazione fu decimata dalla peste.

Bisanzio non fu così in grado di controllare i territori conquistati.

L’impero dopo Giustiniano

Dalla metà del 500, inizia un periodo di profonda crisi dovuto a vari fattori:

  • Poco per volta i bizantini persero tutti i territori che avevano tolto ai barbari: l’Italia cadde nelle mani dei Longobardi mentre i Visigoti estesero il loro dominio nella penisola iberica e gli Arabi conquistavano le province orientali;
  • profonda crisi economica e demografica;
  • rivolte popolari poiché ogni regione voleva la propria autonomia;
  • dispute religiose intorno al culto delle immagini sacre che creò una crisi nel rapporto tra Bisanzio e la Chiesa romana.

La fine di un impero

Sotto la dinastia macedone, in particolare durante il regno di Costantino VII (945-959) la cultura bizantina visse ancora un periodo di splendore. Basilio invece (976-1025) fece convertire gli slavi al cristianesimo ortodosso. Dopo la morte di Basilio l’impero si avviò verso la decadenza, fino al suo crollo definitivo che avvenne nel 1453 con la conquista dei Turchi. 


Quindi…

  • l’Impero d’Oriente o Impero bizantino era lo Stato più potente al momento del crollo dell’Impero Romano d’Occidente
  • struttura dello Stato ben organizzata: burocrazia efficiente e a capo l’imperatore
  • economia solida basata su: agricoltura, commercio e attività mercantile
  • imperatore Giustiniano (527-565): vuole attuare la renovatio imperii; emette il Corpus iuris civilis; unifica il Mediterraneo conquistando il regno dei Vandali, dei Goti e dei Visigoti
  • dopo le conquiste inizia la crisi economica e demografica; i bizantini perdono i territori conquistati
  • con Costantino VII l’impero vive di nuovo un momento di splendore
  • Basilio converte gli slavi al cristianesimo
  • dopo Basilio inizia la decadenza: l’impero crolla nel 1453 per mano dei turchi